Il Rifugio
Un rifugio per vivere.
Il Monte Bianco. Siamo nello storico Rifugio che porta il suo nome e guardarsi intorno qui, significa respirare con gli occhi un patrimonio naturale che riempie la vita. Facilmente raggiungibile in auto d’estate e con gli sci, gli impianti di risalita e la motoslitta in inverno. La gestione è nuova ma porta avanti l’antica arte dei rifugisti.
Sin dal 1925 la Sezione UGET di Torino organizzava tradizionalmente ogni estate un grande campeggio nella zona della Val Veny, dove venivano spesso ospitati anche importanti personaggi dell’alpinismo dell’epoca. Ma, la notte del 25 giugno 1952 un incendio, propagatosi da una baita, distrusse l’attrezzatura del campeggio.
Fu in nome di questa lontana tradizione che, l’anno successivo, i ruderi di quella baita ormai bruciata vennero acquistati dalla Sezione UGET del Cai che ne ricostruì la struttura. Nacque così il Rifugio Monte Bianco, inaugurato il 16 luglio del 1953.
Nell’inverno del 1971 venne sperimentata per la prima volta con successo l’apertura invernale del Rifugio, anno in cui coincide la progettazione e lo sviluppo del comprensorio sciistico di Courmayeur anche nel versante della Val Veny.
Nel 2004 il Rifugio Monte Bianco fu uno dei pochi in Italia a ricevere la certificazione ISO 14001, attestazione assegnata alle strutture con un sistema di gestione adeguato a tenere sotto controllo gli impatti ambientali delle proprie attività, ricercandone sistematicamente il miglioramento in modo coerente, efficace e soprattutto sostenibile.
Dal 1 ottobre 2020 la gestione del Rifugio è nelle mani di Alex Campedelli e Francesca Servadei. La convinzione che il Rifugio Monte Bianco tragga la sua forza dall’aver attraversato anni di storia fra le montagne ha condotto la coppia ad un rinnovamento degli spazi, che non ne ha trasfigurato l’essenza. La famiglia sostiene un turismo che rinnova quello che fu, rispettando il valore di un tempo ma volgendo lo sguardo al futuro.